Persepoli, la Necropoli e Pasargadae
14 novembre 2018
Persepoli, Pasargadae e la Necropoli nell'Iran meridionale, sono siti archeologici di inestimabile valore storico risalenti a 2500 anni fa, dove raffinati bassorilievi, iscrizioni e rari reperti raccontano la storia dell'impero achemeide e dell'antica Persia.
COSA VEDERE A PERSEPOLI, ALLA NECROPOLI DI PERSEPOLI ED A PASARGADAE
Persepoli si trova a circa 40 chilometri da Shiraz, nell'Iran centro-meridionale, e fu una capitale dell'impero achemenide circa 2500 anni fa. Il vasto sito archeologico, bene protetto dall'UNESCO, racconta una infinità di storie sugli imperatori persiani e sull'antica Persia, attraverso bassorilievi di squisita bellezza, iscrizioni su pietra in gran parte decifrate, reperti trovati in loco scampati ai vari saccheggi e resti di enormi palazzi.
Gli edifici principali di Persepoli sono La Porta delle Nazioni (sfarzoso ingresso alla città), l'Apadana (utilizzato dal re Dario il Grande per le udienze), il Tachara (forse il palazzo della residenza di Dario il Grande, oppure una struttura utilizzata per le cerimonie), il Palazzo Hadish (la cui funzione resta controversa), il Palazzo delle 100 Colonne (utilizzato per ricevere persone e delegazioni importanti), il Tesoro (forse solo un archivio dove sono stati trovati numerosi documenti) e le tombe scavate nel ripido fianco roccioso di una collina. Un palazzo adibito a museo, ospita invece una serie di reperti di inestimabile valore storico che sono fortunatamente scampati ai vari saccheggi.
Reperti e documenti indicano che i primi resti di Persepoli risalgono più o meno al 515 a.C., con i primi edifici costruiti sotto il dominio di Dario I. Questo imperatore fece di Persepoli la capitale della Persia, capitale che fu tuttavia più cerimoniale piuttosto che residenziale. La città fu costruita utilizzando prevalentemente calcare grigio, di colore molto scuro e lucidato fino a farlo diventare quasi uno specchio (nel museo si possono osservare come dovevano effettivamente apparire le superfici di pietra all'epoca). La distruzione di Persepoli avvenne dopo l'invasione della Persia nel 330 a.C. ad opera dell'esercito di Alessandro Magno, che mise Persepoli a ferro e fuoco, bruciando letteralmente tutte le parti in legno degli edifici (sopra le rovine è stato infatti trovato uno spesso strato di cenere derivante dalla combustione di grossi tronchi di cedro del Libano) ma solo dopo aver saccheggiato tutto ciò che poteva essere portato via, incluse preziose decorazioni in oro.
A pochi minuti di auto da Persepoli si trova inoltre la Necropoli, una serie di tombe monumentali scavate direttamente nel fianco roccioso della montagna e contornate da preziosi bassorilievi, incisioni e decorazioni di alto valore storico ed artistico, molto utili agli studiosi per ricostruire alcuni degli eventi più salienti della storia dell'antica Persia.
Ad ulteriori 40 chilometri da Persepoli ed 80 da Shiraz, si trovano le rovine di un'altra antica città: quella di Pasargadae. Sebbene il sito non sia in buono stato di conservazione, o almeno in uno stato non paragonabile a quello di Persepoli, vale la pena visitarlo soprattutto perché ospita la tomba monumentale di Ciro il Grande, risalente al 530 a.C.
Per visitare le 3 attrazioni qua recensite, si consiglia una intera giornata utilizzando Shiraz come base (alternativamente, Pasargadae si può visitare quando si è di strada tra Shiraz e Yazd / Isfahan, mentre Persepoli richiede certamente più tempo e calma). Vediamo adesso un po' di foto di Persepoli e degli altri siti, passeggiando tra i vari palazzi e tra gli stupendi bassorilievi.
La visita a Persepoli inizia attraversando la
Porta di Tutte le Nazioni, una grande sala adibita ad ingresso, costituita da 4 colonne e da 2 porte decorate con Lamassu (figure di divinità) in bassorilievo ed una serie di iscrizioni in persiano antico, atte a sottolineare il potere dell'impero.
Da una vicina collina si può osservare dall'alto tutta
Persepoli, tra cui la Porta di Tutte le Nazioni appena attraversata, le rovine del Palazzo Apadana del quale restano alte colonne e meravigliosi bassorilievi, il Palazzo Tachara, il Palazzo delle 100 Colonne ed il Tesoro (del quale resta solo il basamento).
Visitiamo il Palazzo delle 100 Colonne, chiamato anche Sala del Trono, attraversando una delle grandi porte di accesso sul lato settentrionale dove un bassorilievo mostra il re Ahuramazda sul suo trono, con una fila di soldati che lo sostengono.
Il
Palazzo delle 100 Colonne di Persepoli in Iran, ha una base di 70 metri per lato ed è il più grande palazzo dell'antica città. Quando fu effettuato il primo scavo, si constatò che le rovine erano coperte da uno spesso strato di ceneri provenienti da legno di cedro del Libano, motivo per cui si è praticamente certi che Persepoli è stata distrutta da un incendio, probabilmente a seguito dell'attacco da parte dell'esercito di Alessandro Magno, anche se non tutti gli storici concordano su questa versione dei fatti. I resti appartengono a basamenti di colonne, capitelli e mura portanti, e presentano dettagliati bassorilievi.
I
bassorilievi di Persepoli sono conosciuti per il loro incredibile realismo, i fini dettagli e l'ottimo stato di conservazione. Pur risalenti a 2500 anni fa, queste figure sembrano quasi dotarsi di vita propria da un momento all'altro, per uscire dalla pietra e andarsene a spasso per Persepoli.
Il
palazzo Apadana, costruito da
Dario il Grande, è circondato da mura completamente ricoperte da meravigliosi bassorilievi raffiguranti Medi e Persiani, fior di loto, cedri del Libano, cammelli ed altri animali. Originariamente queste mura erano probabilmente nere e lucidate a specchio, come visibile ad esempio sulla brocca presente in una delle figure. Il bassorilievo di un testo scritto in antiche lingue e interamente decifrato, comunica invece fatti importanti utili per ricostruire la storia della città.
Della parte interna del Palazzo
Apadana non resta invece che qualche colonna (originariamente erano 72, ma solo 13 sono rimaste erette), oltre a frammenti di capitelli. Il Palazzo Apadana fu probabilmente utilizzato da Dario il Grande per le udienze ufficiali.
Queste foto mostrano il basamento delle colonne di Palazzo Apadana e quel che resta dei capitelli, caduti al suolo, raffiguranti grandi teste di leone.
Non lontano dall'Apadana, troviamo le rovine del
Palazzo Tachara, conosciuto anche come
Palazzo di Dario. I bassorilievi scolpiti sul lato della scalinata mostrano una figura piuttosto ricorrente nell'antica Persia, un leone che mangia un bufalo, simbolo dell'estate che caccia l'inverno. Altri bassorilievi mostrano medi e arachosi che portano doni ed oggetti utilizzati durante le cerimonie (motivo per il quale si ritiene che forse questa struttura era utilizzata per cerimonie), mentre altre sculture raffigurano guardie ed iscrizioni.
Il
Palazzo Hadish, o
Palazzo di Serse, presentava una sala centrale costituita da 36 colonne di pietra e legno, realizzate con enormi tronchi dei quali, a causa dell'incendio che distrusse Persepoli, non resta che qualche traccia di cenere. I bassorilievi rappresentano processioni reali con Serse I accompagnato da servitori che sostengono un drappo, ma la funzione esatta di questo palazzo e delle sue numerose stanze in gran parte distrutte, resta ancora piuttosto misteriosa.
Alle spalle di Persepoli, lungo una collina rocciosa dal ripido fianco, sorgono due tombe monumentali ricavate direttamente dentro la roccia e decorate con splendidi bassorilievi. Queste dovrebbero appartenere ad Artaserse II e Artaserse III, successori di Dario II di Persia.
Il
museo di Persepoli custodisce importanti reperti di inestimabile valore, che hanno permesso agli storici di capire qualcosa in più su questa antica città. I basamenti delle colonne sono stati puliti e lucidati per farli apparire come probabilmente erano 2500 anni fa, ovvero neri e con la superficie quasi a specchio.
Nel basamento della tesoreria, palazzo del quale non resta quasi nulla, sono stati trovati migliaia di
manoscritti, alcuni dei quali sono stati decifrati. Questo ha permesso di determinare che Persepoli non fu costruita da schiavi, come normalmente successo con le antiche città di altre grandi civiltà, ma da operai che erano regolarmente pagati per il loro lavoro. Le pietre incise nella seconda foto sarebbero infatti le buste paga, con tanto di nomi ed importi liquidati.
Una serie di preziosi reperti presso il
museo di Persepoli in Iran, come i ganci in ferro utilizzati per legare tra loro le pietre, le decorazioni in oro che adornavano varie parti dei palazzi (quasi totalmente sparite a seguito dei saccheggi), antiche monete e addirittura una conduttura modulare.
Non lontano dalle rovine di Persepoli, sorge Naqsh-e Rostam, un sito archeologico conosciuto come Necropoli di Persepoli, dove si trovano 4 tombe monumentali dei grandi re Persiani Dario I, Serse, Ardashir I e Sapore I.
Queste tombe achameidi sono scavate direttamente nella parete rocciosa della montagna ad elevata altezza dal suolo, e sono chiamate anche "le quattro croci persiane" per la forma della facciata.
Le tombe presentano iscrizioni e bassorilievi di elevato valore artistico, tra i quali spicca "Il trionfo di Sapore I" raffigurante la vittoria del re Sapore I su due imperatori romani (Filippo l'Arabo che implora pietà e Valeriano mostrato in ginocchio).
Al centro della Necropoli di Persepoli si trova un bell'edificio chiamato "Bun Khanak" che inizialmente si è ritenuto essere un tempio del fuoco, ma successivi studi propendono per l'ipotesi che si tratti invece di una cappella funeraria che ospitava vari loculi.
Pasargadae è una città che si trova a 40 chilometri da Persepoli e 40 da Shiraz ed è stata fondata da Ciro il Grande nel 546 a.C. come prima capitale dell'impero achemenide. Il monumento più famoso di questo sito archeologico, è proprio la
tomba di Ciro il Grande, costruita su 6 gradoni che conducono al loculo. Benché non esistano prove certe che questa tomba sia davvero di Ciro il Grande, gli storici greci concordano sul fatto che questa fu la convinzione di Alessandro Magno, il quale rese omaggio al monumento dopo aver distrutto Persepoli.

Le condizioni di conservazione di
Pasargadae non sono ottimali e restano solo le rovine di poche strutture, come il basamento della sala delle udienze del palazzo di Pasargadae. Una colonna rimasta relativamente integra, mostra un grande vano dove si incastrava il masso successivo per migliorare la stabilità dell'edificio.
Le rovine delle condutture idriche che attraversavano tutta la città di Pasargadae.
Antiche iscrizioni decifrate testimoniano che questa era Pasargadae, la città di Ciro il Grande, mentre un esame alle colonne cadute mostra il sistema di incastri utilizzati per consolidare la struttura.
Un altro edificio invece, situato ai margini della città di Pasargadae, era probabilmente una cappella funebre, in quanto molto simile al Bun Khanak osservato presso la necropoli.
° ° °
° ° °
Indietro - Altri Viaggi
Guida di viaggio Iran
Contatti | Chi siamo | Informativa privacy
Questo sito e' protetto da copyright, si prega di contattare gli autori prima di riutilizzare il materiale in esso presente. Tutte le fotografie sono degli autori, salvo dove espressamente indicato.